Perché Torino viene indicata come la capitale del Viet Nam in Italia? A Torino, per iniziare dalla carta stampata, accanto ai Quaderni Vietnamiti, viene pubblicato da ben venti anni la rivista Mekong, notizie dal fiume e dintorni – semestrale di informazione ed attualità dal Viet Nam -, con l’intento di colmare una lacuna nel campo dell’informazione su di un’area pressoché inesplorata nel nostro paese.
A Torino, dove ha sede il Consolato della R.S. Viet Nam, opera il Centro di Studi Vietnamiti che, a partire dai primi Anni Novanta, ha promosso non solo attività didattiche nell’ambito dell’Ateneo cittadino, ma anche iniziative culturali di rilievo.
Che Torino sia divenuta, nel corso del tempo, una sorta di “capitale del Viet Nam in Italia” è quanto la comunità italo-vietnamita del nostro Paese, sorridendo, ama ripetersi nelle frequenti occasioni di incontro che sono prevalentemente a sfondo culturale ma, talvolta, anche di puro svago, occasioni in cui spesso ricorrono la musica, il teatro, la gastronomia…
Accanto a queste iniziative, sin dal 1992, sempre a Torino ed ancora per opera del Centro di studi vietnamiti, è stato attivo un piccolo centro di documentazione sul Viet Nam e Sud-est asiatico che, anno dopo anno, è cresciuto, divenendo punto di riferimento per studenti e ricercatori, operatori culturali, ONG, mondo del volontariato e semplici viaggiatori curiosi ma anche, grazie al consistente posseduto in lingua vietnamita, luogo di lettura e ritrovo per i membri della comunità viet kieu e per i borsisti vietnamiti che, sempre più numerosi, a Torino, compiono stage di formazione, studio e perfezionamento.
Quel centro di documentazione si è progressivamente ampliato, sino ad assumere la forma di una vera Biblioteca vietnamita: una struttura lignea, fabbricata da abili mani artigiane, in una risaia del Viet Nam, poco distante dalla capitale, portata a Torino e qui assemblata da un artigiano, Ha Duong Chau, che, appositamente, si è recato nel capoluogo piemontese.
Oggi possiamo disporre di un piccolo patrimonio di oltre quattromila libri in rapido incremento. Nel giugno 2004, la Biblioteca di studi vietnamiti “Enrica Collotti Pischel” – che di quel primo centro di documentazione è frutto – è stata inaugurata, per espressa volontà dell’Associazione Nazionale Italia-Vietnam e in presenza dell’allora Ambasciatore in carica Le Vinh Thu. Ha sede nel pieno centro cittadino, cuore del multietnico quartiere San Salvario. E accoglie il prezioso Fondo “Giuseppe Morosini sull’Asia e p.v.s.” e la sezione multimediale sull’arte sulla musica, promossa dalla Fondazione internazionale Trinh Cong Son. L’hanno sostenuta, sino ai recenti tagli, di cui inevitabilmente la Biblioteca è stata vittima, la Regione Piemonte, il Ministero dei Beni culturali italiano, la C.G.I.L. della Lombardia, la Fondazione dei vietnamiti in Italia, con la supervisione e l’incoraggiamento attento e partecipe della Soprintendenza dei Beni librari del Piemonte cui si è venuta ad aggiungere la Soprintendenza per i Beni musicali del Piemonte.
Fausto Cò
Presidente dell’Associazione Nazionale Italia-Vietnam
per l’amicizia, la cooperazione, gli scambi culturali e scientifiche