Il silenzio di mio padre: la storia di una famiglia vietnamita
“Il silenzio di mio padre” è un libro scritto dalla giornalista e scrittrice francese di origini vietnamite Doan Bui. Il libro ha vinto il Prix de la Porte Dorée e il Prix Amerigo Vespucci nel 2016. In Italia è pubblicato da Ischìre con il marchio Sillabari grazie alla traduzione di Alice D’Anella.
Il libro racconta la storia di una famiglia vietnamita che ha lasciato il proprio paese per fuggire dalla guerra e si è stabilita in Francia negli anni ’70. La narrazione è costruita attraverso le testimonianze dei genitori e dei fratelli dell’autrice, che ricostruiscono la storia passata e il difficile presente di chi ha dovuto affrontare l’esilio, la discriminazione e l’integrazione.
Attraverso una ricerca intima, Doan Bui svela i segreti della sua famiglia, le sofferenze dell’esilio, le radici del silenzio paterno e un viaggio nella Vietnam della guerra e della diaspora, ma anche nella banlieue di Le Mans dove i Bui si sono stabiliti.
Il memoir è un omaggio al padre dell’autrice, colpito da un ictus che lo ha reso muto, e al suo silenzio carico di significati. L’autrice rivela la difficoltà di vivere il dolore del padre, l’angoscia della sua disabilità e l’impossibilità di comunicare.
La trasmissione delle radici e la difficile integrazione
Il libro esplora i temi dell’identità, della memoria, della trasmissione e dell’integrazione. La famiglia Bui si è trovata a dover affrontare una difficile integrazione in Francia, dove hanno dovuto lottare contro la discriminazione e il razzismo.
La cultura vietnamita e quella francese si sono incontrate in un’esperienza migratoria che ha inevitabilmente segnato la vita dei protagonisti. Il silenzio paterno diventa il simbolo della difficoltà di comunicare e di essere accettati, ma anche della fatica di trasmettere la cultura e le tradizioni di un paese lontano.
La figura del padre e il suo mutismo rappresentano l’immagine di tanti immigrati che si trovano in una condizione di esclusione e di emarginazione. L’autrice riesce a descrivere con delicatezza e precisione la complessità dei rapporti familiari e la difficoltà di costruire la propria identità in una cultura straniera.
L’autrice
Doan Bui è reporter de L’Obs e ha ricevuto il premio Albert Londres nel 2013 per il reportage Les fantómes du fleuve, che racconta la storia dei rifugiati che cercano di raggiungere l’Europa attraverso la Grecia. È anche sceneggiatrice di film e fumetti.
Il suo primo romanzo, La Tour, è stato pubblicato nel gennaio del 2022, mentre “Il silenzio di mio padre” è il primo libro tradotto all’italiano. La sua esperienza personale di figlia di immigrati le ha permesso di esplorare con sensibilità e profondità i temi dell’identità, della memoria e della trasmissione presenti nel suo libro “Il silenzio di mio padre”, offrendo al lettore un viaggio emozionante e delicato nella storia della sua famiglia e del Vietnam.
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