Una biblioteca non è soltanto un insieme di libri, più o meno ordinati tra loro. Almeno così noi non l’abbiamo concepita. La Biblioteca “Enrica Collotti Pischel”, sebbene si rivolga all’Asia e al Sud-est asiatico nel suo complesso, è innanzitutto una biblioteca sul Viet Nam. Non parla del mondo intero, ma di questo angolo del mondo; è soprattutto una finestra aperta sul Viet Nam. Ed è il Viet Nam che parla al mondo occidentale. Con questa biblioteca, abbiamo voluto costruire un canale di comunicazione che non fosse soltanto cronaca di avvenimenti, ma che fosse soprattutto momento culturale, di studio, di apprendimento, di conoscenza approfondita. Troppa superficialità nell’approccio al Viet Nam abbiamo registrato e registriamo continuamente. Certo non possiamo negare che al popolo vietnamita ci lega una profonda simpatia e una sincera amicizia. La ragione è semplice: nessun popolo al mondo ha insegnato, come quello vietnamita, come si difende la propria dignità e come si possa non odiare i propri nemici ed anzi assimilarne, nella conquistata libertà, anche alcuni tratti di civiltà. Ma la realizzazione della biblioteca non è soltanto celebrativa o indicativa di una propensione culturale soggettiva. È soprattutto consapevolezza che l’incontro tra culture diverse è sempre portatore dì fratellanza tra i popoli che le esprimono.
In un mondo dominato dalla guerra e dal terrorismo, due facce della stessa medaglia, contribuire all’incontro delle idee e delle concezioni del mondo, è un primo passo verso il superamento della logica del dominio. Ce lo ha insegnato Enrica Collotti Pischel alla quale, non a caso, abbiamo intitolato la biblioteca vietnamita. Essa è, come ho detto, il frutto di un lavoro decennale di raccolta di testi in tutto il mondo, poi di catalogazione, poi di sistemazione, poi ancora di costruzione di modalità innovative di fruizione. Ecco: qui sta l’elemento vivo della biblioteca, la sua potenzialità espansiva. Non è solo la lettura di un libro che essa ci consente. È luogo di incontro, di confronto, punto di riferimento per la comunità vietnamita italiana e non solo. È luogo ove è possibile trovare “le fonti” della storia vietnamita e le radici dell’identità culturale del popolo vietnamita. Nulla deve essere disperso. Valorizzare le identità e quindi le diversità ci consente di combattere l’omologazione mercificante, senza rinunciare alla critica e alla proposta. E, fra le proposte che ci provengono da questa biblioteca, vi è la pubblicazione di testi, testi, ci proponiamo, che siano rigorosi e ci aiutino a colmare quel divario che separa il nostro Paese da altri Paesi europei, dove la ricerca, lo studio ed il dibattito sul Viet Nam sono assai più avanzati. Italia-Vietnam. Amicizia, diplomazia e cooperazione ne è un esempio, al quale intendiamo affiancare, in futuro, altri strumenti che saranno talvolta più agili, talvolta più strutturati e complessi, a cominciare dalla edizione del primo numero del Bollettino della Biblioteca che sta per essere “varato” e che intende essere non solo un notiziario bibliografico delle nuove acquisizioni o un resoconto ragionato del posseduto ma un invito ad avvicinarsi al mondo vietnamita ed alla sua ricca, confliggente, eterogenea complessità. Lungi da noi una visione apologetica del Viet Nam. Ai fratelli non si risparmia la critica: se abbiamo ragione ci vogliono più bene, se abbiamo torto ci ringraziano per non essere stati ipocriti. Così come Enrica Collotti Pischel – cui la Biblioteca è dedicata -, ci ha insegnato non a guardare il mondo orientale aprendo una finestra nel muro, ma ci ha condotti per mano in quel mondo e poi da là ci ha fatto guardare il mondo da cui provenivamo, modificando così il nostro modo di essere occidentali, così dovrà essere la sua biblioteca. Vogliamo condurre per mano in un viaggio ideale tutti i nostri frequentatori nel mondo vietnamita, nella sua civiltà millenaria e nella storia più recente della sua liberazione. Dunque un mondo vivo che si alimenta di voci, di dibattiti e di confronti: solo così il libro si stacca dalla fruizione individuale, senza sopprimerla, e approda alla socializzazione della conoscenza.
Noi concepiamo così la nostra biblioteca, la biblioteca di Enrica Collotti Pischel, anche se oggi, ci mancano le sue critiche.
Fausto Cò
Presidente dell’Associazione Nazionale Italia-Vietnam
per l’amicizia, la cooperazione, gli scambi culutrali e scientifici